STORIA

Scritta nei filari, dominata dalla passione

Torrechiara

È quel luogo dove i profumi sono talmente chiari da non aver bisogno di alcuna spiegazione.

La collina parmense

Una rappresentazione viva della natura senza necessità di racconti o fotografie.

Parma

Sede di grandi eccellenze gastronomiche, nel 2015 è stata proclamata dall’Unesco “Città creativa per la gastronomia”.

"La Madonnina"

Nel XV secolo il luogo dove oggi sorge La Madonnina faceva parte delle possessioni del Monastero benedettino di S.Maria della Neve, fatto costruire da Pier Maria Rossi, feudatario di Torrechiara. Il nome La Madonnina fu dato perchè una statuetta raffigurante la Vergine, segnava i limiti non oltrepassabili dai monaci senza un permesso abbaziale. Tale nome compare tutt’ora nelle mappe catastali.

Sorto su un’antica villa romana, l ‘agriturismo vanta un vigoroso passato testimoniato anche dal ritrovamento di un vasto mosaico a tessere marmoree bianche e nere nel XIX secolo, attualmente conservato presso il Museo Archeologico di Parma.

La bellezza è una bellezza intatta, la stessa che caratterizzava la stalla su cui oggi sorge l’agriturismo, dove la pietra e il cotto delle mura raccontano più di mille parole.

Il lavoro agrituristico è stato conservativo ed è così nata una ristorazione basata sui raccolti stagionali e sulle tipicità del luogo: i salumi, i formaggi, i tortelli, la torta fritta.

Il resto fatto di marmellate, mostarde, sciroppi d’uva, conserve di vario tipo, è un ottimo corredo per accompagnare i turisti durante la colazione e alla ricerca dei prodotti da portare con sé al termine del viaggio.

XV secolo:  possedimento del monastero di S. Giovanni Evangelista
XIX secolo: ritrovamento dei resti di un'antica villa romana
1866: proprietà del Dott. Cavalli
1906: costruzione stalla
1997: viene acquistato dagli attuali proprietari
2005: apertura agriturismo
. La prigionia.

Antonio Pavesi padre dell’attuale proprietario Giorgio, è protagonista di una storia lunga quarant’ anni.
La seconda guerra mondiale lo costrinse ad essere prigioniero di guerra in Libia per oltre 3 anni. Lì lavorando per una cantina francese imparò a produrre il vino e ritornato in Italia, decise di far tesoro di quell’esperienza di prigionia avviando negli anni ’60 la sua professione di viticoltore.

. Il cambio di generazione .

Negli anni ‘ 70 vicende familiari causano la fine della produzione di vino fin quando nel 1997, Giorgio e Paola iniziano la loro avventura acquistando il fondo su cui Antonio aveva lavorato per anni. Un lavoro di passione e sacrifici, quelli necessari a creare un luogo unico, capace di valorizzare la realtà della collina parmense dominata da sapori e profumi che sanno di uva Termarina.

. Un amore dal nome Termarina .

Giorgio cultore delle vigne, trascorre le sue giornate nei campi tra filari e viti. Allievo del padre, ha saputo imparare e custodire l’arte della trasformazione dell’ uva diventando oggi l’ unico produttore di vino Termarina.

. Passione emiliana.

Paola di origine mantovana, è colei che è riuscita a valorizzare la cucina tradizionale parmigiana. La semplicità e l’espressione del gusto sono le caratteristiche che ha scelto di privilegiare nei suoi piatti.

Paola, titolare dell’agriturismo dedica ai suoi suoceri Antonio e Lina il racconto dei sacrifici e delle gioie vissute insieme al marito Giorgio, con cui ha costruito la realtà dell’agriturismo La Madonnina.

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